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ELEZIONI AMMINISTRATIVE, FORMIA: NESSUNO VUOLE FORTE, PDL ANDRA’ CON SUO SINDACO


Michele-ForteMentre il centrosinistra ha scelto con le primarie il proprio candidato sindaco, Sandro Bartolomeo, nel centrodestra è ancora notte fonda sul nome che lo sfiderà. Saltato definitivamente il matrimonio PDL-UDC con il no secco del partito di Berlusconi alla ricandidatura del Sindaco uscente Michele Forte, la spaccatura è ormai l’unico dato di fatto. Una spaccatura relativa, visto che nel centrodestra inteso come tale l’UDC non ne fa più parte da tempo e visti anche gli ultimi risultati elettorali su Formia, il partito (o ex partito) di Casini non sembra più essere incisivo come una volta.

Da qui il no categorico espresso dal PDL di Formia al proprio segretario provinciale Claudio Fazzone, che si è dimostrato disponibile a rompere l’accordo provinciale con Forte a patto che il partito di Formia gli dia un nome credibile per farlo. Nome che attualmente non c’è, perchè quella del PDL formiano non è soltanto una lotta esterna contro Michele Forte ma anche una lotta interna, pertanto la necessità è quella di trovare un nome sopra le parti in causa, poichè i nomi interni provocano spaccature nelle varie componenti.

Dopo il no dell’ex deputato Gianfranco Conte e dopo il no di Claudio Fazzone all’appoggio a Maurizio Costa, la lotta a due sembra essere tra Erasmo Picano e Rossella Rotondo. Certo è il fatto che nella peggiore situazione si trova proprio Michele Forte, a corto di consensi e di alleati.

Se si dovesse andare domani al voto il Sindaco uscente si troverebbe con il simbolo decaduto del suo partito UDC (in via di scioglimento al congresso di aprile) e con due liste civiche d’appoggio. Dall’altra parte il PDL invece potrebbe contare sullo schema del centrodestra classico mostrando coerenza politica ai propri elettori, ci sarebbero quindi proprio il PDL, una lista civica per il Sindaco e La Destra di Storace. Si creerebbe un bipolarismo che rispecchia quello nazionale tra centrodestra e centrosinistra che taglierebbe fuori proprio quel terzo polo di Monti e di cui l’UDC fa parte, terzo polo bocciato a pieno dagli italiani.


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